domenica 16 settembre 2018

16 settembre - final destination

Sveglia alle 7, stamattina si corre (ma va?), faccio colazione, chiudo i bagagli infilo tutto in macchina e parto. Armanda viene riconsegnata perfetta. Alle 9:31 (alle 9:32 scattava un altro giorno, efficienza pura. Salgo sul bus, una figata, mi scelgo 4 posti che rimarranno liberi fino a Toronto malgrado il bus si riempia. Questa è una vacanza fortunata. Ah... no, ieri non ho vinto, nè perso, non ho proprio giocato. Ho incontrato 6coppie locali mentre mi bevevo la mia birra che mi hanno trattenuto con le loro storie fino alle 21, ho mangiato un boccone e sono andata a dormire, il mio intrattenimento sono stati loro. Miei cari, siamo Benedetti, questi erano a celebrare il loro anniversario a Niagara, il posto più fido nei dintorni. Evviva l’Europa. Le donne del gruppo impazziscono per me. In viaggio da sola, che fico, è una vita che vorrei farlo, Marina dall’italiaaaaa continuava a gridare una. Vabbè, buono per l’autostima. In effetti anche io dall’esterno penserei ‘che figata non potrei mai farlo’, ed invece.
Comunque, dopo 4 ore di pullman allietate da Netflix arrivò a Toronto, prendo un Uber e salgo al 19mo piano di un condo bellissimo. La mia camera è un amore, ma la lascio subito, con questo cielo blu corro alla CN tower e salgo su, su, su, su... il panorama è grandioso, il lago Ontario è immenso, e io sono felice di averla scelta come ultima meta, ha poco da invidiare a New York.
La giro un po’, poi vado al centro Apple, mi compro il mio iPad, barretta, cenetta e casa. La padrona è una giapponese, molto sulle sue, mi dà la mano alla giapponese e parla in



















glese con l’accento jappo, secondo me non è molto che sta qua. Ma credo non lo scoprirò.


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